lunedì 19 luglio 2010

Alla Memoria.

19/07/2010:giornata interamente dedicata alla memoria di Paolo Borsellino.
Alla Memoria!
Lo stesso Stato che l'ha AMMAZZATO,oggi lo RICORDA,perpetrando un cordoglio di facciata che ha il puzzo di una storia coperta da tonnellate di letame,per nascondere il sangue versato che non vuole smettere di sgorgare dalla terra.
Uno Stato privo di Memoria storica OGGI RICORDA Borsellino.
Qualche servizio montato brevemente in ogni Tg nazionale (il Tg1 dovrà rinunciare al suo reportage sulla movida polare dei pinguini ballerini,ma gli ordini sono ordini:verrà posticipato all'edizione delle venti!),qualche intervista riesumata,qualche commento su quanto sono cattivi i mafiosi meridionali (eh sì,perchè la mafia esiste solo in Terronia!La merda che gira in borse di pelle firmate al nord è pura e profumata:non è mica Mafia quella!Si chiama business!),le urla di rabbia di un parente della vittima(meglio far finta di dargli spazio oggi,piuttosto che ascoltarlo realmente in periodi dell'anno più delicati per la classe politica italiana:sia mai che si dia un'immagine negativa del paese,rispettando,non solo commemorando, uomini che hanno dato la vita e daranno la vita per quello stesso Stato che li rinnega,che li considera scomodi,che regala una medaglia d'onore e un grosso calcio in culo alle loro famiglie).
Sì,fate pure finta di lavarvi le coscienze con una mano... e con l'altra continuate pure a scavare nel fango!
Io non assisterò alla vostra orchestrata commedia:da pessima attrice di me stessa,me ne tiro fuori.
Le parole sono prive di consistenza,sono labili,scompaiono dentro una pagina di giornale o un libro non letto. Io mi nutro dei visi di quella gente(tanta) che continua a "fare il suo dovere civile"(come avrebbe detto Paolo),mi nutro delle mani di quei cittadini onesti che non smettono mai di tenere la schiena dritta e la testa alta,mi nutro del loro dolore,trasformato in azione e lotta contro un sistema che non gli appartiene e che (loro lo sanno bene!) li inghiottirà. Questi ricordano ogni fottutissimo giorno i loro "eroi" (uomini onesti,normali,in un paese dove la normalità è un'utopia).




"La sensazione di essere un sopravvissuto e di
trovarmi in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge
dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, 
so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo 
facciano tanti altri assieme a me . E so anche che tutti noi abbiamo
il dovere morale di continuarlo a fare senza
lasciarci condizionare dalla sensazione o , vorrei dire, dalla certezza
che tutto questo può costarci caro." (Paolo Borsellino, a 20 giorni
da quel 19 luglio 1992)

Nessun commento:

Posta un commento